Una pratica utile a tutti in tempo di pandemia
La primavera è il mese del risveglio del corpo, quale momento migliore per ripulirlo dalle tossine accumulate durante l’invero? Quando si parla di tossine ci si riferisce a sostanze sia artificiali sia naturali che si possono assumere con il cibo e l’acqua o con l’aria che respiriamo. Il nostro corpo è attrezzato per eliminare queste sostanze grazie al fegato che le metabolizza e le processa in sostanze solubili che possono essere espulse dal corpo. Questo elimina le tossine attraverso i cosiddetti organi emuntori: reni, intestino, polmoni, linfonodi e pelle. Se questo sistema viene meno, le impurità non sono correttamente smaltite ed ogni cellula viene influenzata negativamente.
In tutto il mondo e nei secoli la disintossicazione è la pratica per il benessere, che consiste in riposo, pulizia e nutrizione del corpo. Un periodo di disintossicazione permette di eliminare le scorie e di migliorare la nostra salute, rimuovendo le sostanze nocive a cui siamo esposti tutti i giorni. È un processo salutare per chi assume farmaci in modo cronico, per chi vive in zone particolarmente inquinate, per chi ha problemi di pelle, problemi digestivi, dolori, chi vuole perdere peso, chi soffre d’insonnia, chi non è in grado di concentrarsi o semplicemente chi si sente fuori forma. Insomma, in questo periodo tutti noi avremo bisogno di depurarci, ad eccezione delle donne in gravidanza o in allattamento.
Le indicazioni da seguire
Pensiamo per prima cosa all’alimentazione: è bene alleggerire il carico delle tossine eliminando alcool, caffè, sigarette, zuccheri raffinati e grassi saturi.
Preferite alimenti ricchi di fibra, quali verdura e frutta fresca e di stagione, cereali integrali, legumi e frutta oleaginosa. Le fibre contenute in questi alimenti aiutano a ridurre l’assorbimento di zuccheri e grassi, mantenendo l’intestino pulito. Gli antiossidanti contrastano la formazione di radicali liberi, sostanze responsabili dell’invecchiamento cellulare. Sono alimenti che alcalinizzano il corpo favorendo l’eliminazione delle scorie.
È consigliato l’uso di spezie, erbe aromatiche, semi e bacche. Le erbe aromatiche e spezie contengono sostanze antiossidanti e disinfettanti per il nostro corpo, e aiutano anche a ridurre l’aggiunta di sale alle pietanze.
Bere molta acqua favorisce l’eliminazione delle scorie. Sono utili anche centrifughe o estratti freschi di frutta e verdura come sedano, cetrioli, barbabietole, carote, lattuga, zenzero, limone…. Il tè verde aiuta a depurare il fegato ed è ricco di sostanze antiossidanti. Inoltre, è bene assumere i liquidi durante tutto l’arco della giornata e non solo ai pasti.
Un’altra indicazione non scontata è quella di masticare lentamente per alleggerire il lavoro dello stomaco e di conseguenza dell’intestino.
In più, in una pratica di detox è fondamentale pensare al riposo, dormendo tra le 7 e le 9 ore per notte. Durante la notte il corpo innesca la maggior parte dei processi di disintossicazione, e dormire fa sì che il corpo attivi uno stato di pulizia e rigenerazione.
Infine, non può mancare l’esercizio fisico regolare e non intenso: una camminata veloce per mezz’ora al giorno (ove possibile coadiuvabile a sauna o bagno turco) favorisce l’eliminazione delle scorie attraverso il sudore. Dedicare del tempo a sé stessi fa parte delle buone pratiche da seguire durante il detox.
In un programma di disintossicazione è importante anche l’utilizzo di integratori per favorire l’eliminazione delle tossine. L’assunzione di questi prodotti richiede sempre il consulto di personale esperto: non siamo tutti uguali, ognuno di noi ha esigenze diverse. L’uso scorretto di questi prodotti, pur essendo naturali, può essere dannoso per la salute.
I rimedi più conosciuti sono:
- Tarassaco: ha un’azione drenante del fegato e della bile; favorisce la produzione di bile rendendola più fluida (azione coleretica) e migliora la contrazione della cistifellea (azione colagoga) favorendo l’espulsione della bile stessa. Per questo motivo il tarassaco è sconsigliato a chi ha problemi di calcoli: la sua azione può favorirne la produzione e la loro espulsione.
- Carciofo: stimola l’attività metabolica delle cellule del fegato (epatociti), ha un’attività coleretica e colagoga, riduce la concentrazione di colesterolo e trigliceridi nel sangue.
- Cardo mariano: i suoi principi attivi proteggono gli epatociti impedendo l’ingresso di sostanze tossiche e favoriscono la rigenerazione degli epatociti stessi.
- Fumaria: protegge il fegato dai danni causati dalle sostanze provenienti dall’intestino. Spesso è associata alla bardana per la loro azione depurativa a livello cutaneo.
Questi sono i rimedi principi per una corretta pulizia del fegato. Ricordiamo, però, che anche l’intestino è un organo in cui si annidano le tossine in gran quantità. Avere un intestino pulito riduce l’intensità delle reazioni allergiche, migliora le problematiche cutanee, la colite, la sindrome del colon irritabile, le recidive di infezioni micotiche e batteriche.
La pratica dell’idrocolonterapia è un trattamento medico che pulisce l’intestino, mediante l’infusione di acqua depurata a pressione e temperatura calibrate. Quest’irrigazione elimina dal colon scorie, cellule morte, muco e batteri che impediscono lo sviluppo della flora batterica “buona”. È una pratica che va eseguita in accordo con il medico ed in centri specializzati.
In alternativa, l’utilizzo di un gel costituito da un composto polimerico simile ad una spugna ha un effetto analogo a questo tipo di trattamento. Il gel, preso per bocca, assorbe in modo selettivo le sostanze tossiche, gli allergeni, i batteri nocivi per la flora batterica, virus e funghi, favorendone l’eliminazione naturale mediante le feci nelle 48 ore dall’ingestione.