Nei precedenti numeri abbiano introdotto gli oli essenziali e le acque aromatiche, come possono agire sul piano fisico ed energetico e come usarli. In questa sede entreremo nel dettaglio dell’utilizzo degli oli essenziali.
I loro usi sono svariati. Sostanzialmente possono essere assunti in 4 modi: attraverso i polmoni, la pelle, il tratto digestivo e attraverso i tessuti assorbenti dei nostri orifizi.
In queste quattro modalità rientrano infatti tutti gli utilizzi che seguono: diffusione ambientale, massaggio, bagni aromatici, irrigazioni, puri, lozioni, inalazioni, compresse, gargarismi, aromi, profumi, ingestione.
Ci spieghi meglio…
Partiamo dall’assorbimento a livello polmonare, il quale può avvenire sia attraverso la diffusione ambientale che con l’inalazione, i suffumigi, le vaporizzazioni, ma anche la meditazione olfattiva.
La diffusione ambientale a freddo a mezzo di diffusori a ultrasuoni o nebulizzatori permette all’intero aroma-complesso, senza modificarlo, di raggiungere le prime vie aeree, le vie aree superiori, i bronchi e da qui, attraverso il torrente circolatorio, di diffondersi a tutti i distretti dell’organismo. Grazie alla mediazione dell’olfatto e all’azione che gli oli hanno sul sistema respiratorio e nervoso si induce al benessere della persona, migliorato ulteriormente dalla inalazione diretta o ancor più dalla meditazione olfattiva.
La diffusione di oli nella stanza prima di dormire (col nebulizzatore) o durante il sonno (con il diffusore) permette di prendersi cura della persona anche durante le ore del sonno o della veglia. Pensiamo a quanto potrebbero giovarne umore e salute se la stanza fosse quella di un paziente o di un anziano!
Infine grazie al loro potere antisettico, possono essere impiegati per sanificare gli ambienti: da alcuni test infatti si è potuto evincere che diffondere quantità calibrate di oli essenziali in una stanza ne abbassa la carica microbica per un’ora del 90%. L’aria inoltre viene vitalizzata e la permanenza nei locali è resa più piacevole.
L’inalazione può avvenire dalla boccetta o attraverso un inalatore o, più semplicemente, da un fazzoletto impregnato di olio.
Il suffumigio è il classico metodo della nonna: consiste nel mettere dell’acqua calda in una bacinella, metterci qualche goccia di olio (1 o 2 sono sufficienti), mettere la testa sopra la bacinella e aspirarne i vapori, avendo cura di coprirsi il capo e la bacinella con un asciugamano. Questo sistema è davvero utile per molte affezioni, da quelle dell’apparato respiratorio ai disturbi dovuti ad orecchie tappate e doloranti. Si tratta di un ottimo sistema anche per sciogliere muco e catarro aiutandolo a fuoriuscire.
Le vaporizzazioni sono molto interessanti, soprattutto quando parliamo di acque aromatiche, abbiamo già accennato a come possono modificare e influenzare lo stato emozionale.
Può ricordarci cosa si intende per meditazione olfattiva?
È un metodo che ho appreso dall’aromaterapeuta Thomas Von Rottenburg, di cui ho parlato nello scorso numero di Salute+. Consiste nel prendere un piccolo pezzo di cotone, strofinarlo appena con un olio essenziale e, portarlo al naso, preferibilmente chiudendo gli occhi. È bene fare questa operazione in un momento tranquillo della giornata, senza che ci siano disturbi e a mente vuota.
Attraverso il naso, l’olio entra in noi, in qualche modo ci scansiona, mostrandoci la nostra evoluzione rispetto al principio che porta. Non è escluso che a qualcuno possano sopraggiungere alla mente anche immagini felici o infelici, sogni, situazioni del passato, o addirittura, che si abbiano delle visioni. Occorre rimanere in ascolto, sviluppare l’atteggiamento dell’osservatore spirituale, che non giudica ma accoglie. Si possono altresì fare delle domande all’olio, chiedere suggerimenti. L’olio parlerà con un suo linguaggio, un verbo che richiede l’ascolto dell’anima e l’apertura del cuore. Lo stesso svelerà il suo messaggio di amore, fiducia, speranza di cui abbiamo bisogno. Con dolcezza, a volte con forza, potrà scuoterci nel profondo, se solo lo si lascia operare dentro di noi. Potrà essere rivelatori di intuizioni, messaggi, azioni importanti per la nostra evoluzione. Attraverso questo lavoro di introspezione mediato dall’olfatto, l’olio lavorerà in noi sul piano energetico ma anche quello fisico consentendoci di trarne grandi benefici.
Come si possono usare gli oli a livello della pelle?
La pelle è un meraviglioso organo che ci ricopre e riveste e, che assolve a molte funzioni: CONTIENE tutti gli apparati ed organi del nostro corpo, PROTEGGE dalle aggressioni esterne, FORMA, ovvero ci dà forma e ci rende uniformi, INFORMA, attraverso il tatto e le nostre secrezioni e, infine, ci dà il nostro aspetto esteriore.
È un grande organo di comunicazione e interazione con l’ambiente e chi ci circonda. E proprio in questo periodo sta soffrendo a causa della separazione dal prossimo. Gran parte della nostra corteccia è sensoria, adibita alla rilevazione del contatto e del tatto, il grande assente di questo periodo… Che ripercussioni avrà tutto questo su di noi e sui nostri figli?
Mi viene da dire che prima di tutto, per prenderci cura di questo organo… dobbiamo toccarci, riprendere fiduciosi il contatto e la vicinanza. Possiamo applicare su noi stessi tutti gli oli che vogliamo ma, se manca il contatto e ne soffriamo, non resta che aspettarci un peggioramento anche della nostra pelle.
Come allora prendersi cura della pelle con gli oli?
Ippocrate diceva che il segreto della salute è un bagno aromatico e un massaggio aromatico al giorno. Credo che ormai questo sia un lusso. Ma possiamo avvicinarci a tale pratica magari dopo la doccia applicando un buon olio da massaggio (olio vettore) con l’aggiunta di oli essenziali. Se spalmato sulla pelle ancora umida, otteniamo sul posto una crema che, non solo facilita l’assorbimento e il nutrimento dell’olio vettore, ma anche la veicolazione dell’olio essenziale fino alla fitta rete di capillari che sta nel derma, sottostante all’epidermide.
Questo suggerimento ci è stato elargito da France Guillain la quale, ha notato che le donne dalla pelle più bella nel mondo sono proprio quelle che usano oli locali spremuti a freddo spalmati sulla pelle appena umida. Come oli vettori, si possono perciò usare oli ottenuti da spremitura meccanica a freddo, anche alimentari, a cui vanno aggiunti oli essenziali nella misura del 2% circa, per una funzione cosmetica. Considerando che un ml di olio sono circa 20 gocce di olio essenziale, per avere un due per cento sarà sufficiente aggiungere 2 ml di olio essenziale in 100 ml di olio vettore. L’olio entrerà attraverso la pelle anche durante il bagno o il semicupio.
Nel prossimo numero di Salute Plus avremo modo di scoprire altre modalità dell’uso degli oli essenziali, poiché vi parlerò anche di un altro potentissimo metodo di utilizzo degli stessi, poco conosciuto ma estremamente efficace: il bagno in dispersione oleosa.