I semplici passi per mangiar bene e vivere sani spiegati dal Dottor Guido Porcellini
Esiste una dieta che ci aiuta a difenderci dall’infezione del nuovo Coronavirus? Quali cibi dovremmo prediligere? E quali evitare? Abbiamo chiesto risposta a queste domande al dottor Guido Porcellini, Medico Chirurgo e Nutrizionista che conosce a menadito il mondo dei virus e dell’alimentazione e che ci ha dato degli importantissimi suggerimenti su come proteggerci in modo semplice ed efficace.
Buongiorno Dottore. Partiamo dalla prevenzione dal Coronavirus. Cosa può fare l’alimentazione?
L’alimentazione è la prima cosa da tenere in considerazione per prevenire efficacemente il Coronavirus. Dal punto di vista medico e tecnico è facile affermare che sono in molti a mangiare veramente male, e quindi ci troviamo in corpo migliaia di sostanze che sono non fisiologiche. Conservanti, edulcoranti, coloranti… ne potremmo elencare tantissimi, ma il punto è che non fanno bene.
La prima cosa basilare per aumentare la capacità di risposta a degli eventi esterni così provanti come i virus (non solo in Coronavirus) è quella di ritornare ad utilizzare dei prodotti di qualità, a partire dalla frutta e dalla verdura. In secondo luogo, dobbiamo integrare. Purtroppo siamo in un periodo della storia umana in cui la quantità di prodotti benefici come le vitamine ed i micro-oligoelementi, che dovrebbero far parte della vita quotidiana di qualsiasi persona – e soprattutto esser presenti in qualsiasi tipo di frutta e verdura – sono quasi del tutto scomparsi.
Che apporto mi può dare una mela comprata al supermercato che prima di arrivare sullo scaffale ha accumulato 4 mesi di vita? Essa non ha le sostanze nutritive bio-disponibili perché sono state congelate nel processo di conservazione. La necessità di integrare diventa quindi un dato oggettivo.
E per rimettersi al meglio dal Coronavirus, sia da asintomatici che con sintomi, cosa suggerisce di fare?
La mancanza di gusto e soprattutto di olfatto si riscontrano in tutta la “specie” dei Coronavirus, che non sono una novità, sono conosciutissimi. Il problema enorme è che non esiste qualcuno che ci salvi a priori da questi virus. Quello che possiamo fare è essere più attivi e performanti nel difenderci dall’ambiente esterno. L’ambiente non è cattivo, non è buono, non è bello né brutto, l’ambiente è l’ambiente. Ci viviamo dentro dal mattino alla sera e ci mette di continuo tutti in relazione. Quindi il fatto che circoli questo virus cosa ci deve dire? Che se ci siamo infettati dobbiamo migliorare le nostre capacità anti-infettive.
Un grande apporto in questo senso arriva dai multivitaminici. Abbiamo dimenticato l’importanza delle vitamine, il nutrimento più semplice, più economico e facile del mondo. Ma la volete fare ancora più facile? Ci sono gli estratti. Andate dall’ortolano vicino a casa vostra, comprate tanta frutta e con 100€ di estrattore il gioco è fatto. In più, un apporto importante per la protezione del nostro organismo è data dagli antiossidanti. Nel mio lavoro, quando dobbiamo portare sostegno ai malati oncologici dopo le chemioterapie – che distruggono il sistema immunitario – utilizziamo proprio gli antiossidanti come l’acido lipoico, che migliora la produzione del glutatione, la molecola che, semplificando, prende le schifezze, le toglie e le porta fuori dal corpo. Questo vuol dire che un virus, quando si trova dentro il nostro organismo, non riesce più ad intasare il sistema, venendo spazzato via.
Quindi, in sintesi, le tre cose più importanti a livello alimentare per proteggersi dai virus sono:
- i multivitaminici,
- gli estratti,
- gli antiossidanti.
Si tratta di alimenti semplici, che proprio in quanto semplici sono ciò di cui il nostro corpo ha bisogno. Non sapete quante persone salveremmo con una buona qualità dell’alimentazione!
Un consiglio per i nostri lettori?
La consapevolezza su questo tema è importantissima. Quando in ambulatorio arriva un paziente malato sovrappeso, con la pressione alle stelle e magari altre problematiche, cosa dovremmo fare noi medici? Gli diamo una pastiglia o tentiamo di risvegliare il suo “amor proprio”?
Il fatto è che non si può andare dal dottore a dire: “Ho il Covid, dammi una pasticca che io voglio guarire!”, non funziona così. Bisogna dire: “Ho il Covid, cosa posso fare per guarire?”. Per me è la consapevolezza di quello che facciamo la cosa più importante. C’è da dire che a volte, però, è anche la categoria medica che non possiede o non trasmette questa consapevolezza, poggiandosi allo stesso modo dei pazienti sull’efficacia delle cosiddette “pasticche”.
A mio parere è la consapevolezza che ti fa guarire. Delle volte è così importante che un paziente che si è convinto che può guarire dopo un dialogo con il dottore, migliora anche senza prendere medicinali. La potenza della mente è fondamentale, e spesso sottovalutata.
Nel prossimo numero affronteremo con il Dottor Porcellini l’argomento dell’oncologia, e più nel dettaglio quella che dovrebbe essere la giusta alimentazione per chi purtroppo sta affrontando il difficile percorso della chemioterapia.