Interviene l’Onorevole Francesca Donato, avvocato e parlamentare europeo
Onorevole Donato ci parli innanzitutto del suo punto di vista sulla campagna vaccinale per il Covid-19
In merito a questo argomento ho dedicato un video molto dettagliato in cui mi rifaccio a documenti ufficiali e a dati pubblicati sia dall’ AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) che dall’EMA (Agenzia europea per i medicinali) in cui si evidenzia, per loro stessa ammissione, come questi vaccini non diano, al momento, alcuna certezza rispetto alla loro efficacia, sicurezza sotto molti fronti e, copertura dall’infezione e dal contagio.
Proprio di recente l’AIFA ha cancellato dal proprio sito i documenti da cui avevo attinto, avevo comunque provveduto a salvarli e li renderò perciò disponibili su altri canali. Rimangono invece online quelli sul sito dell’EMA ma, in lingua inglese e quindi, meno facilmente fruibili.
Sui suddetti documenti viene dichiarato pubblicamente come non ci siano dati sufficienti per vagliare l’efficacia del farmaco sui soggetti affetti da immunodeficienza o da patologie gravi, sulle donne in gravidanza o allattamento, sui minori di 16 anni e, su tutti i soggetti allergici: va da sé che tutti gli appartenenti a queste fasce di cittadini che si sottopongano al vaccino siano, di fatto, delle vere e proprie cavie di una sperimentazione.
L’EMA ha infatti autorizzato provvisoriamente la campagna vaccinale, data l’urgenza della situazione, sulla base di una ponderazione costi e benefici su cui prevalgono quest’ultimi a fronte dei rischi incorsi da chi si sottopone al vaccino.
Questo calcolo costi/benefici sarebbe valido solo se il vaccino avesse effettivamente la % di efficacia dichiarata mentre è ormai conclamato che l’efficacia del 90/95%, in particolare per i vaccini Pfizer e Moderna, non è realmente sorretta da dati scientifici: proprio di questi giorni è l’articolo del British Medical Journal dove un illustrissimo infettivologo statunitense sottolinea come i dati forniti facciano in questo frangente crollare la stima % a un range che va dal 19 al 29%, dato che di certo non avrebbe potuto autorizzare l’EMA nemmeno in via provvisoria a dare il via alla campagna.
La spiegazione consona a questo divario è data dal fatto che i dati del trial tengono conto anche dei presunti casi Covid, ovvero di tutti quei soggetti che dichiarano una sintomatologia similare. Sono quindi statistiche aleatorie, perché si è ritenuto che i soggetti trattati col placebo, acqua distillata per intenderci, si siano poi infettati ma, a questa conclusione, non si è arrivati attraverso una verifica, bensì solo in base al fatto che quest’ultimi abbiano in un secondo tempo palesato alcuni sintomi. Ne consegue dunque che il numero degli infettati tra queste persone è sostanzialmente molto inferiore, un numero quindi che non giustifica assolutamente l’efficacia dichiarata dai vaccini attualmente in commercio.
Parliamo dunque di un farmaco sperimentale che utilizza un messaggio del NRA che va a incidere sulla nostra capacità di produrre un agente patogeno, in sostanza una proteina, riconosciuta dalle nostre cellule come un nemico e che quindi viene attaccata dal sistema immunitario. Il beneficio dato dall’assunzione di questo farmaco è sicuramente inferiore a tutta una serie di conseguenze negative che ancora non sono state acclarate e sulle quali c’è ancora in corso la raccolta dei dati, derivati dalle risultanze della campagna vaccinale, la cui autorizzazione andrà dunque rinnovata annualmente proprio dall’AIFA e dall’EMA, sulla base di questi esiti.
Considerando queste evidenze scientifiche, l’eventualità di voler imporre un obbligo vaccinale è davvero inaccettabile e insostenibile.
Come lei ci accennava pocanzi non è stato possibile raccogliere un insieme di dati scientifici corposi, a causa della sperimentazione ancora in atto del farmaco, sembra quindi che siano proprio questi i motivi per cui siano stati nascosti gli accordi contrattuali tra le case farmaceutiche e la comunità europea.
Cosa ne pensa a riguardo?
Si tratta di un aspetto molto opaco che necessariamente dovrebbe farci riflettere.
Le suddette case farmaceutiche potrebbero incorrere in una manleva di responsabilità nel caso in cui si evidenziassero degli affetti avversi causati dall’inoculazione del vaccino anticovid-19. I possibili effetti avversi sopracitati dovrebbero essere stati dunque, gioco forza, inseriti nei contratti siglati dalla commissione europea: da qui, a mio avviso, il motivo evidente per cui questi accordi sono stati secretati e non siano al momento accessibili a nessuno.
Io stessa sono stata firmataria di reiterate richieste dal nostro gruppo della Lega alla Commissione Europea, più volte abbiamo cercato di avere accesso a questi documenti, anche in via riservata, per una consultazione dei contratti e, per avere contezza dei medesimi proprio in quanto legislatori europei. Ebbene, questo accesso ci è stato alla fine consentito solo in maniera contingentata e ridotta, con il sistema che viene spesso utilizzato anche per i documenti segreti della BCE e della vigilanza bancaria, ovvero: ci è stato accordato di entrare in una stanza, supervisionati da un funzionario designato, dove questi documenti ci sono stati consegnati in forma cartacea, con una marea di omissis (dati non leggibili, cancellati) e, con la possibilità di effettuare la consultazione solo per un periodo di tempo limitato (un ora scarsa) ed esclusivamente in lingua originale. Assolutamente fuori discussione la possibilità di prendere appunti o fare foto dei contratti.
Capisce bene che non solo le condizioni disagiate ma soprattutto gli omissis significativi, che senza dubbio nascondevano proprio le parti più importanti degli accordi, non ci hanno in alcun modo dato consapevolezza di quelle che sono le condizioni contrattuali vigenti e, conseguentemente, di quelle che potrebbero essere le responsabilità di chi dovrebbe risarcire i cittadini nel caso in cui derivassero dei danni a seguito della somministrazione dei vaccini in questione.
Quindi, in sostanza, non solo non abbiamo comunque potuto apprendere granché dalla consultazione ma, anche se avessimo potuto, saremmo stati comunque vincolati da una totale riservatezza sull’argomento.
Tutto ciò è davvero molto grave e denota una mancanza di trasparenza che non può far altro che incrementare la diffidenza del cittadino verso questi farmaci. Alla luce di tutto questo è assolutamente legittimo pensare al fatto che ci sia qualcosa che vuole essere tenuta nascosta all’opinione pubblica.
Secondo lei, di chi è realmente la responsabilità?
Senza dubbio della politica, perché è proprio la politica che prende le decisioni.
Sia a quella europea, che per la struttura dell’UE viene demandata quasi totalmente ad un organismo non eletto, la Commissione, perché come vi ho ben rappresentato, noi deputati eletti abbiamo un margine di manovra davvero ridotto, che alla politica nazionale, dove il Parlamento eletto dovrebbe anche qui avere in mano il potere principale ma che di fatto resta in mano al Governo, il quale, a prescindere dalla sua legittimazione elettorale effettiva, come stiamo vedendo in questo frangente anche in Italia, si muove spesso in maniera opaca e non concertata.
Prendiamo il nostro Governo italiano, mi pare un esempio calzante di quanto certe decisioni vengano prese sulla base di valutazioni scientifiche controverse o, addirittura, del tutto contrastanti rispetto a quelle prese dal comitato tecnico scientifico. Segnalo a tal proposito che, proprio poco prima di Natale, il comitato tecnico scientifico del governo Conte si è pronunciato addirittura contro l’istituzione delle zone rosse, arancioni e così via e che fosse altresì a favore solo di un aumento dei controlli sugli assembramenti, in particolare, negli ambienti chiusi. Il Governo ha invece totalmente ignorato queste istanze, continuando ancor oggi, a procedere con un metodo assolutamente ingiustificabile e illegittimo dal punto di vista della metodologia legislativa e, senza dubbio devastante, nel merito della salute pubblica dei cittadini.
Non possiamo negare infatti che questo sistema non solo abbia comportato un aumento gigantesco dei decessi, dovuto sia al covid-19, non curato tempestivamente ma lasciato degenerare fino a che questi casi non arrivino troppo gravi in ospedale per poter essere salvati dai nostri ottimi medici che tutti i giorni combattono in prima linea, ma dovuto anche a tutte le altre patologie al momento trascurate: i casi di tumore non monitorati, gli interventi chirurgici non effettuati in tempo. Si tratta di una responsabilità gravissima verso la salute pubblica imputabile a questo governo che necessariamente ce ne dovrà prima o poi renderne conto.
Io sono preoccupatissima e arrabbiatissima, abbiamo ragazzi che stanno avendo serie ripercussioni psichiche per la didattica a distanza e tutto quello che ne consegue, abbiamo dei dati di mortalità che sono tra i peggiori al mondo: mi auguro vivamente che questa crisi di governo sfoci in una dimissione del Presidente Conte e che venga data ai cittadini la possibilità di scegliere chi dovrà gestire questa situazione drammatica, bisogna cominciare da subito a guardare ai veri bisogni della popolazione, poiché proseguendo su questa strada il rischio sulla tenuta sociale sarà davvero fortissimo a tutti i livelli.