Simpatia e antipatia

Simpatia e antipatia

- in Alimentazione, Salute e Benessere
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Salute per il corpo, l'anima e lo spirito

Sentimenti che regolano la digestione

Siamo tutti d’accordo nell’affermare che la salute sia il bene primario, ma che cosa sappiamo veramente delle cause delle malattie e di che cosa ci apporta salute? La scienza tradizionale si preoccupa esclusivamente di quanto percepisce direttamente tramite i sensi fisiologici, pertanto non può che concepire e applicare una cura dell’essere umano che è molto parziale. Questo implicherà necessariamente l’instaurarsi di uno squilibrio quotidiano tra le parti costitutive dell’essere umano: corpo fisico – corpo vitale – anima – spirito. Poiché ci si concentra solo sul corpo materiale e i relativi processi fisico-chimici, si favorisce la somministrazione di medicine di valore sintomatico – che potremmo indicare come repressive e non curative – il cui scopo è far sparire la patologia; con questo, però, non si risale alla vera origine della patologia che risiede nelle parti costitutive sovrasensibili, e la patologia si ripresenterà inevitabilmente in altre forme, spesso ancora più problematiche per la persona.
La medicina allopatica vede la malattia come un quid totalmente estraneo, che non deve trovarsi nel corpo, e nei confronti del quale mette in atto un vero e proprio atto di belligeranza; la terapia omeopatica, invece, accompagna la malattia individuando l’elemento “velenoso” entrato nell’organismo; questo stesso elemento velenoso viene somministrato in dosi finissime, omeopatiche, permettendo all’organismo stesso di reagire mettendo in atto le proprie forze di auto-guarigione.
Poiché è solo dal confronto con la malattia, o dalla sofferenza che essa ci procura, che noi possiamo rinforzare l’organismo e la nostra interiorità – o anima –, l’occasione karmica di una malattia costituisce per noi la possibilità di benedire tutto il lavoro interiore che con ciò abbiamo la possibilità di svolgere. È evidente che questo atteggiamento interiore, costruttivo e fiducioso, è in assoluta antitesi con l’abitudine corrente di maledire gli acciacchi che ci capitano.
Anche la psicologia, che si occupa dei disturbi della mente del paziente, non conosce l’aspetto profondo del problema perché non ha idea dell’azione del corpo astrale – anima – sul corpo fisico. Solo conoscendo questa azione è possibile una vera terapia. Ricordiamo che, già in un remoto passato, gli esseni e gli egizi esercitavano una vera terapia sull’individuo, ovvero ne curavano l’anima.

Quando il nostro corpo astrale non partecipa con interesse – e l’interesse è amore – alle azioni o al lavoro quotidiano che ha da svolgere, ed esegue i suoi compiti solo per dovere, senza alcuna partecipazione interiore, magari pure con disgusto o malavoglia, l’anima s’indurisce e questo si manifesterà nella forma di una malattia organica.
Lo spirito non è un’astrazione, è una realtà operante, e non si trova in mondi lontanissimi o futuri; esso pervade tutta la realtà, come l’aria che ci circonda. La sua peculiarità è agire qui e ora, sempre e ovunque, il che infonde vitalità e creatività in ogni cosa.
Il nostro pensare – quale attività, e non in quanto pensieri già formati e quindi realtà morta – “è” puro spirito e, se viene educato da una sana pedagogia, rende l’essere umano capace di armonizzare i suoi arti costitutivi. Tali arti si possono riconoscere come:

  • copro fisico > il minerale
  • corpo eterico > il vitale
  • corpo astrale > la coscienza
  • Io-spirito > l’autocoscienza.

Per non ammalarsi occorre una piena armonia anche tra la nostra vita esteriore e quella interiore. L’Io e il corpo astrale, infatti, non sono indifferenti a ciò che ci attornia; anzi, per effetto della loro sensibilità all’ambiente, essi esercitano una ripercussione nelle realtà costitutive umane sottostanti del corpo eterico e del fisico.
Se coltiviamo una vita di sentimento ricca e varia, frutto dell’esistenza che ci viene incontro, il nostro corpo fisico non avrà bisogno di cercarsi occasioni di malattia per la sua crescita. Non avremo bisogno della sofferenza – che, in verità, è una grazia vera e propria – il cui senso è metterci in grado di individuare la retta via karmica.
La figura del clown, che in una società semplice allietava grandi e piccini, aveva la funzione di un lenitivo alle preoccupazioni quotidiane, favoriva cioè l’espressione di un sorriso che è un vero e proprio risanatore del corpo astrale; anche il pianto ha una funzione terapeutica, perché l’organismo con la secrezione delle lacrime si trova ad avere un rimedio calmante.
Il sangue, quale espressione fisico-organica dell’Io, è l’accentratore anche di tutte le sensazioni che poi, da ultimo, si manifestano nel corpo fisico. La digestione stessa è influenzata dai sentimenti portati dal corpo astrale e, senza le conoscenze offerte interamente da una scienza dello spirito, corriamo il rischio di ricercarne le cause in processi patologici che di per se stessi sono già il risultato di un’azione del corpo astrale sul fisico.
Per esempio, un’antipatia che si prova nei confronti di qualcosa o di qualcuno durante la metabolizzazione del cibo ingerito, può essere già un valido motivo per una cattiva digestione. Fonte di patologia può essere anche la mancata partecipazione attiva della propria fantasia alla vita del mondo, cosa che si esplica, per esempio, grazie ad una lettura profonda o alla contemplazione di un’opera d’arte ricca di significato; se questi momenti non vivificano l’interiorità umana, non ci restano che le immagini passive di una rappresentazione fotografica.
La pedagogia Waldorf, che nasce per nutrire e armonizzare l’uomo interiore con quello esteriore, fa in modo che ogni insegnamento sia permeato di forze viventi sotto forma di racconti, disegni di forme, euritmia, ecc. In tal modo il corpo vitale e il corpo astrale dei bambini vengono alimentati e nutriti, se ne evita l’indurimento precoce e si arricchisce la partecipazione gioiosa dei bambini al mondo.
Maggiore è il nostro interessamento per il Sociale, e quindi agli altri, e più diventeremo sani. Considerando la sua triplice costituzione in corpo, anima e spirito, l’essere umano diviene sempre più sano quando:

  • conosce e capisce sempre meglio > evoluzione del pensare
  • anela > evoluzione del cuore
  • realizza > evoluzione di forza di volontà.

Il mondo esterno entra in me attraverso la percezione, e mediante la mia interiorità che accende il pensare, si focalizza nella testa per poi infiammare il sentimento che, infine, si trasforma nella forza che si esprime negli arti quale volontà. Questa volontà realizza un mondo che ancora non c’è e che mai ci sarebbe senza il mio talento personale che io, per libertà, posso apportare e condividere con l’organismo intero dell’umanità.
Se noi non intridiamo la nostra interiorità di una sana conoscenza-amante della realtà, la nostra volontà sarà priva di forze e si limiterà ad essere una “voglia” di questo o quello, una forza esangue dello spirito che, fisiologicamente, si manifesta in un sangue carente di ferro. È molto importante che un medico conosca e capisca questi principi, altrimenti si preoccuperà solo di far “sparire” la malattia, ma in realtà l’individuo non potrà che aggravare la propria malattia. È necessario comprendere che l’Io di un individuo, cioè il suo spirito, cerca sempre una malattia tramite il karma, proprio perché “vuole” diventare sempre più forte nei suoi impulsi volitivi. L’illusione che guarire il prima possibile sia la meta principale da raggiungere, può essere invece causa di uno sconquasso nel karma dell’individuo; costui dovrà cercare altre situazioni esistenziali per fare l’esperienza di cui ha bisogno, ma queste non saranno altrettanto ideali come quelle armonicamente pianificate col suo Angelo custode.
L’essere umano è stato creato affinché diventi un’individualità autocosciente. È una realtà complessa, ma noi, col nostro rivolgere l’attenzione solo alla mera percezione delle cose, ne facciamo una realtà complicata. Questa è la causa del disamore nel Sociale, il cui risultato sarà una progressiva e dilaniante carenza di libertà. È possibile, invece, non solo interessarsi al mondo fuori di noi, ma anche divenire in modo consapevole un arto di esso.
Noi, dunque, non possiamo che essere grati a Rudolf Steiner: la lettura e lo studio dei suoi testi ci rende sempre più sani, in un processo di conoscenza entusiasmante che apporta salute ad ogni cellula del nostro corpo. I contenuti della scienza dello spirito non hanno paragoni per la loro unicità e scientificità, e sono offerti con un linguaggio che, per quanto di un secolo fa, è cosi vivente ed attuale da lasciare sbalorditi. Fatti della nostra vita sociale, come la “mucca pazza”, le epidemie, i vaccini, ecc., vengono affrontati negli aspetti più salienti e con incredibile aderenza alla nostra attualità.
Nella conferenza proposta in questo libro, e mai pubblicata prima, viene prospettata una situazione che può verificarsi se l’uomo continua ad agire senza conoscere la realtà dell’essere umano e i principi di ciò che lo rende sano, compromettendo così la realizzazione della decima gerarchia angelica: l’Uomo.

“Cosa dovrebbe attendersi l’umanità se, ad esempio, si sfruttasse la paura dei bacilli e si volessero introdurre norme per combattere i batteri?
Per esempio, la meningite insorge per l’assorbimento di un batterio dall’ambiente – tramite il contatto con un malato o con un cosiddetto portatore, una persona che, senza saperlo e senza essere lei stessa ammalata, porta in sé germi di malattia vitali e trasmissibili.
Non si può controllare tutto ciò, si giungerebbe a situazioni impossibili, a una tirannia insopportabile”.

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