Illuminare il cervello

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Azione della luce

I benefici della terapia luminosa transcranica alla portata di tutti

In questo nuovo numero di Salute Plus, riprendiamo il filone legato alla terapia luminosa con il dott. Fabio Fontana, CEO e founder di Tao Technologies. 

Buongiorno dott. Fontana, qual è l’innovazione portata dalla terapia luminosa?

Buongiorno a tutti voi e grazie per l’invito. Bisogna partire dal presupposto che come persone siamo sempre stati abituati a curarci con farmaci, integratori e altri rimedi ma non sappiamo che esistono delle cure non chimiche che hanno molte più pubblicazioni scientifiche rispetto ai farmaci di uso comune. Si parla ad esempio della terapia luminosa e della fotobiomodulazione che vanta più di 135 mila articoli scientifici pubblicati sulle banche dati della medicina da tutto il mondo, un numero maggiore della maggior parte dei farmaci prescritti dagli specialisti. Il motivo per cui si parla ancora troppo poco della terapia luminosa è prettamente economico, visto che essa non è conveniente per chi la vende ma lo è soltanto per chi la riceve. Sicuramente l’innovazione è data dall’utilizzo delle lunghezze d’onda bioterapeutiche utilizzate in maniera efficace per stimolare il cervello e favorire i processi di guarigione. Le lunghezze d’onda intorno ai 160/180 nanometri sono tra quelle che vanno più in profondità e aiutano veramente il metabolismo cellulare. Quando si parla di metabolismo cellulare non si intende il cibo ma piuttosto l’ossigeno e la luce che si riceve. Dentro ogni cellula c’è un mitocondrio (ne abbiamo trilioni) ed è stimato che il 10% del nostro peso è dato dai mitocondri che permettono ad un principio metabolico di funzionare. 

(grafica rappresentativa luce colpisce mitocondrio)

È questa la vera e propria energia cellulare, l’ATP utilizzata per ogni processo metabolico (guarigione, espulsione delle tossine, rigenerazione, prestazione, attività muscolare, ossigenazione del sangue, produzione di antiossidanti, ecc.). Ecco perché in questi anni l’uso della terapia luminosa indossabile, come i nostri brevetti con cui è realizzata la tecnologia Taopatch hanno spopolato nel trattamento dei disturbi neurologici ma anche nel miglioramento della prestazione sportiva. Ne abbiamo parlato anche nei precedenti numeri di Salute Plus e ne hanno parlato anche i giornali di tutto il mondo quando, Novak Djokovic – il tennista più forte di sempre – ha conquistato il suo record al Roland Garros indossando e mostrando a tutti questa nuova nanotecnologia. 

Qual è quindi l’obiettivo di Taopatch?

Il mio scopo è quello di cambiare il modo in cui ci si cura nel mondo, introducendo l’uso della biofisica applicata alla medicina prima che sia necessario ricorrere al farmaco. Essendo sempre informato su come si muove la scienza sono riuscito – prima di tanti altri – già 6 anni fa a mostrare dei prototipi di un prodotto che oggi diventa di uso comune: la terapia luminosa transcranica. Mediante essa si danno al cervello gli stessi benefici che si possono dare alle altre cellule del corpo quando ricevono la luce. Numerosi studi hanno confermato infatti come l’introduzione di luce all’interno del cervello possa stimolare processi di riparazione e di eliminazione delle tossine. Ad esempio, in Australia (link riferimento scientifico) sono riusciti a far arretrare patologie come l’alzhemeir e il parkinson.

Pensi che arriverà un momento nel futuro in cui le persone capiranno l’importanza della terapia luminosa?

In futuro diventerà normale fare dei bagni di luce (saranno presenti anche negli studi medici) e indossare dei dispositivi come quelli Taopatch. Un domani non ci sarà più bisogno di prendere un integratore di vitamina perché il nostro dispositivo sarà in grado di produrla.

A testimonianza di questa crescita del settore, posso affermare che le aziende produttori di lampade per la terapia luminosa sono diverse milioni e nel mondo del biohacking (la nuova frontiera delle innovazioni in medicina) tutti consigliano nella quotidianità la terapia rossa e infrarossa somministrata attraverso dispositivi come Taopatch oppure, in alternativa, di passare all’aria aperta mezz’ora all’alba e mezz’ora al tramonto. Infatti, nei questionari che somministriamo ai pazienti sulla qualità della vita ci sono domande come: “Sei esposto almeno 1 ora al giorno alla luce naturale?”

Purtroppo la verità è che non si riceve mai luce naturale visto che si passa la maggior parte del tempo in ambienti chiusi dove la luce è schermata dai vetri. In questo modo le nostre cellule non ricevono luce per produrre energia e così ci si ritrova ad essere stanchi e a prendere integratori o caffè quando in realtà ciò che manca è l’ATP. 

Dott. Fontana lei ha realizzato una nanotecnologia in grado di dare in continuazione al corpo terapia luminosa, che si ricarica con il calore del corpo e la luce esterna e che aveva un limite: non avere batterie. Adesso ha risolto questo problema? 

Sì, perché abbiamo installato questa nanotecnologia all’interno di lampade e generatori di luce terapeutica con un grande vantaggio. Se è stato dimostrato che alcune specifiche lunghezze d’onda sono altamente penetrative nel corpo e danno un beneficio limitato, invece Taopatch è progettato per darne a bassissime intensità ma con un numero più ampio di lunghezze d’onda. Nutrendo Taopatch con luce esterna si potenzia l’effetto e così questa nanotecnologia non ha più limiti e perciò abbiamo scelto di potenziare tutto il nostro mondo introducendo nella nostra linea di terapie consigliate delle lampade da ambulatorio ma soprattutto un cappellino portatile che produce luce terapeutica. Si può fare sia terapia di breve durata a casa ma chi ha disturbi neurologici importanti (come parkinson, sclerosi multipla) lo può indossare anche per andare a fare la spesa o in altre attività per avere una funzione neurologica migliore. Quindi – se prima il malato riusciva a fare 200 metri a piedi – con il cappellino ne riesce a fare anche 800. Questa terapia luminosa transcranica, come detto, è totalmente nuova e si basa su risultati che già ottenevamo con Taopatch. L’anno prossimo e nei prossimi anni si vedranno i risultati ottenuti con l’abbinamento della nanotecnologia a questi macchinari specifici.

Come possiamo verificare che questa luce prodotta raggiunga il cervello?

Basta fare delle semplici fotografie (vedi foto) e così si osserva come la luce passi attraverso il cranio per nutrire i neuroni. La terapia è consigliata per tutte le età (bambini con patologie, morbi, autismo, fino all’anziano che ha demenza senile). Possono usufruirne anche gli atleti visto che l’energia serve anche per avere tempi di recupero più rapidi. 

Com’è visto il dispositivo Taopatch dall’esterno?

In generale, c’è molta incredulità o comunque curiosità nel capire bene il funzionamento ma essendo una tecnologia che viene data attraverso le mani del medico o del terapista, sono gli stessi medici e terapisti che con test e documentazioni lo fanno provare. Per spezzare ogni resistenza umana, abbiamo anche un servizio “soddisfatti o rimborsati” in quanto il primo obiettivo è legato al reale beneficio che il cliente può ottenere dal nostro Taopatch.

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